venerdì 29 marzo 2013

C’era una volta


anzi una volta c’erano. I dolci.




Si, i dolci. Quelli che andavano bene per tutte le ricorrenze. Per la domenica  a casa dalla mamma, che si mangiavano dopo il pranzo, quasi prima del caffè di fine pasto. Quelli che si compravano nei giorni di festa e che erano alla panna, alla crema e persino al cioccolato. E poi c’erano  le sfogliatelle, i bignè, le crostatine e anche i babà, le tortine con i pinoli  o con le fragole. E poi c’erano  anche i dolci tipici. E siccome io so’ del nord, ormai si sa. Adoravo i cannoli siciliani, con la ricotta che era sempre troppo dolce  e con ciliegine così candite e rosse che sembravano finte ( o forse lo erano per davvero). Poi è cambiata la moda. Questi meravigliosi dolci sono diventati chip. Adesso si regala una bella scatola verde acqua o rosa pallido, contenenti gli chicchissimi macarons.
Ma perché,  e soprattutto di chi è stata questa idea?  E io che c’entro  con Ladurée? Che sono del sud Italia e non parlo nemmeno una parola di francese, che sono lontana anni luce dallo chic, detesto tutti  i colori pastello e adoro la zuppa inglese con la crema.

Vabbè, tanti auguri, felicità  e fate una buona Pasqua. 






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giovedì 28 marzo 2013

Misteri di Primavera


Ma perché le fashion blogger odiano le Hogan?



Come disse una volta il mio papà:" io te le regalo ma sono proprio brutte", (mentre stava per pagarne un paio color oro, che tanto so’ minimal chic ormai è cosa nota). A si, sono brutte. Perché invece i mocassini di Re Giorgio, so’ belli ve’? E slanciano la gamba al pari delle ballerine di Jimmy Choo e alle flats (si dice così no?) di velluto con ricamo oro sulla punta. O alle All Star che so’ famose per sottolineare la femminilità. E per favore. Diciamo che sono scarpe e facciamo non santo,  ma  almeno beato, chi le ha inventate.  A proposito chi è stato? Stai tranquillo caro Diego (Della Valle, s’intende) che ti difendo io.

Tua fedelissima
Maria Katia





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mercoledì 27 marzo 2013

Sorprese di Pasqua


Cara Maria Katia,

il tuo blog ci piace molto.


Ma davvero, e quindi? Posso far festa e non lavorare, almeno solo per oggi. Comprarmi le famose ( e tanto agognate) ballerine di Jimmy Choo  per la santa Pasqua, così le sfoggio a Firenze. E mi regalo anche l’uovo di Re Giorgio, che lui non si fa mancare niente e ha fatto un uovo stupendo, o forse anche la colomba e la pastiera. Ma il regalo l’ho già ricevuto da GRAZIA. E anche se mi consigliavano di aggiungere un link che non ho messo, ma l’ho già detto che so’imbranata, mi hanno comunque fatto un bellissimo regalo di Pasqua.
E così in via Roma da Luisa, ci vado più felice.

Grazie




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martedì 26 marzo 2013

Le Parfum


“Guidato dal tuo profumo verso climi che incantano.”
    C. Baudelaire



Oggi mi sento romantica (anche se fuori piove). E ho deciso. Cambio profumo. Si lo so, che nella vita questi so’ problemi. Ma ognuno ha i suoi. E io ho voglia di novità. Tanto non posso far nulla per la fame nel mondo e neanche per i grillini di primavera. Quindi adieu Chanel (dopo una vita insieme)

E benvenuto Miss Dior Le Parfum.





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lunedì 25 marzo 2013

Da un lunedi qualunque


dove pare che della primavera non gli importi nulla e pensieri e parole sono più grigie  del cielo sopra al cupolone.




Che piove e fa freddo e certo non aiuta una metereopatica come me. Ho persino scelto uno smalto color nudo che sicuro non è il mio colore preferito.  Ma oggi mi sento beje, anzi del greje tanto amato da Re Giorgio. E le scarpe di Jimmy Choo, che sarà meglio. Evviva Carrie (Bradshaw) tutta la vita,  che si descrive come una donna che vive per la moda, che compra Vogue al posto della cena. E che la  sua dipendenza dalle scarpe, la definisce il suo "problema di abuso di sostanze stupefacenti".

E forse anche il mio, magari non oggi.





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domenica 24 marzo 2013

Blogger a chi?


A si, mi candido anch’io.



E chissà se va bene, anche se non mi sento una blogger e non lo sono per età. Perché ancora non mi è chiaro come funziona Pinterest, litigo con Tumbler manco fosse un umano, che per caricare due foto ci metto tre ore di orologio e ancora non ho capito come e dove, devo scrivere quei maledetti segnacci che sono più  o meno questi orrendi # # # e non scriverò mai sapevatelo,  ma sappiatelo, tutta la vita. E che a stento ho la pagina su Facebook e su Twitter. Senza contare che fatico a stare in una 42, che ho una specie di mania per smalti, sciarpe (leggi anche foulard che va bene lo stesso) e scarpe. Ma porto la stessa It Bag anche in spiaggia. Non sono una donna chic e detesto il minimal con tutto il cuore. Non digerisco Raf Simon, non sono mai riuscita a comprendere dove sta la grandezza di Jil Sander e anche quella di Re Giorgio, e non condivido nemmeno la sfilata di H&M a New York. Così mi gioco definitivamente tutto, lo so. Ma non sono capace a star zitta e tanto vale che si sappia prima. Ma a mia discolpa posso dire che, con il lavoro che faccio,  certo che consulto il vostro IT SFILATE e che Live Streaming sempre sia lodato. Perché, mica si può andare dappertutto. E che leggo di moda da non so quando, ma è certo che ho una collezione di Vogue Italia dalla fine degli anni “80 e qualcosa anche di sua maestà Anna, che il cielo la protegga sempre. Che ho aperto questo blog per non avere il sito, che so’ di tendenza e non minimalista già l’ho detto. E che poi una mia amica mi ha condizionato l’esistenza perché mi fa scrivere il post (si dice così, no) tutte le mattine, altrimenti si attacca al telefono. Così, spesso faccio nottata, perché capirete che lavoro anche.
Insomma  eccomi. E se dovessi essere (almeno ) selezionata (che si può sempre sognare, o no?) chi mi mette la vostra bolla nera sull’home page che non ne sono capace? Ma certo sarebbe inutile, che tanto mai direi a quelli che conosco e non, di cliccare sul cuoricino rosa.

Ma a vincere, nella vita ci si prova sempre.







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venerdì 22 marzo 2013

Anche No


Buongiorno a questo giorno che si sveglia oggi con me,
buongiorno al latte ed al caffè,
buongiorno a chi non c'è...


Musica di stamattina.
Che la primavera a me fa questo effetto. E così ho deciso che mi regalo tutti i CD di Pavarotti e anche quelli di Dalida, invece che un paio di scarpe nuove, anche se a dire il vero gli stivaletti turchesi di Abitart mi farebbero un gran bene all’umore (sono la solita, lo so). Che a Pasqua (forse) vado a Firenze con la mia adorata amica, ma lei vorrà andare agli Uffizi e io in  Via Roma da Luisa e chissà se riuscirò a convincerla. Che ho steso smalto rosso lacca, mani e piedi e che magari posso osare un sandalo, ma è troppo presto, ve'? Che invece di lavorare, vorrei andare al mare a respirare aria nuova, che oggi non è proprio giornata. Ma sulla mia scrivania giace  una lista di cose da fare, assieme a  tre libri da leggere mischiati a pacchetti di  sigarette, una candela alla vaniglia e la foto di mio fratello. Che forse partecipo anch’io al concorso di Grazia, anche se non sono una blogger e (la mia adorata) Alessandra Airò ha ventanni meno di me e l’amo lo stesso anche se odia le Hogan e io invece le porto anche con le perle, e ci stanno benissimo, giuro.
  
Ma è primavera, o no?





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giovedì 21 marzo 2013

Righe?


Vorrei sapere a quale designer, a quale cool hunter, a quale ricercatore di tendenze, insomma a che gli è venuto in mente che per questa primavera bisognerà vestirsi a righe, perché ci voglio litigare (leggi urlato).


E si, perché le detesto, mi fanno venire l’ansia e  mi gira la testa al solo pensiero. E come si abbineranno mai le righe?
In completo è escluso, perché ci mancherebbe solo il numeretto stampato dietro. Unicamente il pantalone, sembrerebbe il sotto di un pigiama da uomo. Forse la giacca? E delle orizzontali cosa vogliamo dire. In un abito mai nella vita e forse neanche stampate su una t shirt. Che già una fatica a stare a dieta, ci mancano solo le righe che ingrassano.

Insomma no, non se ne parla proprio, io ci rinuncio e passo ai pois.

Voi fate come volete.







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mercoledì 20 marzo 2013

Buongiorno Principessa


Alzi la mano, chi almeno una volta nella vita, non ha ricevuto un whatsApp  che recitava: buongiorno principessa.




E poi magari  anche un addio, sempre su whatsApp certo. Perché loro, si sa, sono uomini di tendenza. Ma noi Principesse lo siamo per davvero. E non per la tiara o la coroncina, ma perché lo siamo nell’anima. Perché in fondo l’oro  è il nostro colore preferito e sempre adatto a tutte le collezioni, all’inverno così come alla primavera, alle bionde così come alle more. Ed è sempre tanto chic a Natale, ma tanto glam anche a  Pasqua con la cioccolata. E allora che corona sia, sempre, sulla nostra testa. Che noi donne, con il sangue blu ci siamo nate e siamo regali nel corpo e nello spirito e la tiara ci sta benissimo.

E le coroncine di Dolce Gabbana ce le meritiamo tutte, comprese le scarpe e le borse in coordinato.





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martedì 19 marzo 2013

C'est Moi


Ovvero io e le mie contraddizioni.




Dove, a volte,  lo smalto di Chanel,  costa quasi più della giacca di Zara. E il mio sogno è di andare a New York anche se non parlo una parola di inglese, e chissà  come farò anche solo a prendere la metropolitana se la mia adorata amica decidesse di non venire con me.
Che guardo su Groupon il costo per prendere la patente (perché finchè c’è vita c’è speranza) ma sono giorni che rifletto sulla borsa di Givenchy. Riccardo Tisci sempre sia lodato. Che con l’arrivo della primavera ho ricontato le mie scarpe, così per sapere se per caso me ne servissero delle nuove e  hanno risposto all’appello, un paio di Prada e tre di Abitart ancora nuove di cartellino. No, direi che non mi servono altre scarpe, se non magari solo un paio di ballerine animalier e poi giuro non ne compro più fino al 2014.
Ma se qualcuno decidesse di farmi un pensierino per Pasqua, porto il 37. E forse la passione delle scarpe me l’ha insegnata il mio papà, anche lui le amava e me ne regalava per ogni occasione. E così ora eccomi con la cabina armadio strapiena, che quasi mi vergogno a contarle.

Auguri papà che sei lassù e  anche se al cielo io ci credo poco,  tu di sicuro ci starai.

Con amore sempre.


Il mio adorato papà 




(photo Tumblr - mia)

lunedì 18 marzo 2013

Piccole Donne Crescono

Una nipotina di quasi due anni con un visetto adorabile, occhi azzurri e riccioli biondi scomposti.




E così anche lei scoprirà che santo il phon che stira i capelli, che l’umidità va odiata con tutto il cuore, soprattutto quando si sceglie la difficile strada della frangia sulla fronte, che certo è tanto glam, ma complicata quasi come la matematica il lunedi mattina, alla prima ora di lezione. Perché chissà se anche lei odierà i numeri come la zia. Ma le insegnerò di sicuro, che si può leggere un libro anche con le  unghie laccate e che il rossetto prescinde dall’intelligenza.
Che amare Chanel non è certo reato e che una donna senza profumo non ha futuro, come diceva la mitica Coco. Che gli uomini vogliono (quasi) tutti la stessa cosa, ma non sono poi così cattivi e che è molto meglio un figlio di puttana dichiarato piuttosto che un lupo vestito da agnello. Che l’8 marzo non si festeggia più, perché in nessuna parte del mondo neanche una donna porta il chador e il nuovo Presidente degli Stati Uniti sfoggia un caschetto come la mitica Anna e veste Prada per i suoi viaggi. Che Vogue sarà sempre il caso di leggerlo e magari potrà sfogliare la copia della zia, che tanto lo comprerà tutta la vita. E che le mie It Bag saranno le sue, così di sicuro partirà avvantaggiata.

Con tanto amore, sempre.






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venerdì 15 marzo 2013

L’amica del cuore


Tutte noi l’abbiamo, ma la mia è davvero fantastica. Giuro.




Lei ed io a Milano. “Mi accompagneresti da Chanel?” Mitica via Sant’Andrea, entriamo. La mia amica, con tono soave alla vendeuse, “scusi vorrei vedere la borsa quella mediamente piccola, ha presente? Si certo signora, è la  2,55. E il costo? Sa è il mio sogno da sempre”. Ed io pensavo, mica solo il tuo amica mia, ma di tutte le donne del mondo. Detto il costo e la mia amica sbiancare fu un tutt’uno. Usciamo e lei nella sua ingenuità, “ma scusa è così piccola e c’è anche poca pelle,  perché costa così tanto?” E le io sciorino la spiegazione sul modello icona del brand. Forse ha capito, ma ancora a questo argomento mi guarda con sospetto. Poi un giorno mi dice, “sai trasloco. Mi aiuteresti a rimettere a posto l’armadio. Vorrei buttar via qualcosa, ma mi manca il coraggio”. Viene fuori di tutto. Un’ infinità di abiti anni “90, assieme a  tailleur di Re Giorgio prima linea e il suo:” ma va? Vanno bene allora”. Una borsa di Gucci dell’era Tom Ford, “e ma non so chi sia”. Decine di borse Vuitton, “ a queste vanno bene?”. Un impermeabile di Burberry  e persino un tailleur di Alexander McQueen, “ma davvero è un brand famoso?”. Giuro, non mi sono mai divertita tanto.

Porta ancora le calze sotto ai jeans,  ma le voglio un gran bene. 





(photo Tumblr)