martedì 5 febbraio 2013

Uomo per un Giorno

Quarantenne in Città


Sveglia presto. Devo andare in ufficio. Accendo la Nespresso e vado  a farmi la barba, anche se stamane non ho proprio voglia di radermi.
(Davanti allo specchio). Qualche rughetta in più stamattina.  Ma no. Ho solo il viso stanco. E poi stasera vorrei anche uscire. Porterei volentieri in pizzeria la signorina appena assunta. In pizzeria, si. Non voglio mica spendere tanto.  E’ giovane e carina. E magari ci sta anche. Le “giovani” si sa, sono sveglie e moderne. Potrei invitarla dopo da me, magari con la scusa  del caffè a casa mia. Ma si. Farò così. E poi anche l’altra, l’assistente del capo, non è male. Mi guardava pure, l’altro giorno alla riunione. Con lei magari potrei fare il week end di Pasqua. Senza impegno, si capisce. Anzi glielo dico prima, così è tutto chiaro sin dall’inizio. Perché si sa , io sono un uomo corretto. Ma si, farò così. E poi una di queste sere incontro Giulio, chissà come sarà l’amica di cui mi parlava. Basta invece con Francesca che si aspetta la storia seria.  La mia meravigliosa casa invasa da abiti, scarpe e chissà cos’altro? Proprio no. Il divorzio mi è già costato fin troppo caro e quindi fine con le donne in cerca di storie d’amore. Accidenti, è il mio I Phone che trilla. Ma chi sarà di prima mattina. Uh, è la quarantenne. Eh no, non le rispondo,  da ieri mi avrà inviato chissà quanti  sms. No. Non rispondo. Capirà. Anche se le donne non capiscono mai quando devono smetterla. Loro si sa, sono brave a crederci e si illudono con poco.

E che qualcuno (degli uomini) provi a smentirmi.





(photo Tumblr)



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