Quarantenne in Città
Sveglia presto. Devo andare in ufficio. Accendo la Nespresso e vado a farmi la barba, anche se stamane non ho
proprio voglia di radermi.
(Davanti allo specchio). Qualche rughetta in più stamattina. Ma no. Ho solo il viso stanco. E poi stasera vorrei anche uscire.
Porterei volentieri in pizzeria la signorina appena assunta. In pizzeria, si. Non voglio mica
spendere tanto. E’ giovane e carina. E
magari ci sta anche. Le “giovani” si sa, sono sveglie e moderne. Potrei
invitarla dopo da me, magari con la scusa
del caffè a casa mia. Ma si. Farò così. E poi anche l’altra, l’assistente del
capo, non è male. Mi guardava pure, l’altro giorno alla riunione. Con lei
magari potrei fare il week end di Pasqua. Senza impegno, si capisce. Anzi
glielo dico prima, così è tutto chiaro sin dall’inizio. Perché si sa , io sono
un uomo corretto. Ma si, farò così. E poi una di queste sere incontro Giulio,
chissà come sarà l’amica di cui mi parlava. Basta invece con Francesca che si
aspetta la storia seria. La mia
meravigliosa casa invasa da abiti, scarpe e chissà cos’altro? Proprio no. Il divorzio mi è già costato fin
troppo caro e quindi fine con le donne in cerca di storie d’amore. Accidenti, è il mio I Phone che
trilla. Ma chi sarà di prima mattina. Uh, è la quarantenne. Eh no, non le rispondo, da ieri mi avrà inviato chissà quanti sms. No.
Non rispondo. Capirà. Anche se le donne non capiscono mai
quando devono smetterla. Loro si sa, sono brave a crederci e si illudono con
poco.
E che qualcuno (degli uomini) provi a
smentirmi.
(photo Tumblr)
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