venerdì 31 maggio 2013

Quello che mi sono persa








Ho letto e riletto la sua biografia non so quante volte.  Ho portato il suo amato profumo Chanel N° 5 da giovanissima fino all’altro giorno, e l’ho cambiato solo perché mi ero ormai assuefatta.
Sognerò tutta la vita di comprare un suo tailleur, ma di quelli veri, d’epoca, quelli che portavano la catena nell’orlo della giacca perché cadesse davvero a piombo, o almeno così narra la leggenda, e che avevano i bottoni con le doppie C.
E’ stata lei ad aver tolto i bustini strizza stomaco alle donne, che ha usato il tweed, tipico tessuto da uomo, per cucirne dei pantaloni e fu un vero scandalo. Fu lei a tagliarsi i capelli e ad insegnare alle donne che la crocchia in testa era finita e che le perle potevano anche essere false, che non serviva un marito per diventare importanti e che l’abbronzatura aveva un suo fascino. Che il profumo era altrettanto necessario come un bel vestito. E che si poteva diventare persino un’imprenditrice, quando le donne non lavoravano neppure.

E il cortometraggio «Once Upon a Time», firmato da Karl Lagerfeld, per rendere omaggio al 100esimo anniversario dell'inaugurazione del primo negozio Chanel a Deauville, proiettato l’8 maggio scorso prima della sfilata Chanel Cruise, è pure troppo poco per celebrare un genio come lei.

Perché: "io non faccio la moda, io sono, la moda".

Tutto vero, cara Mademoiselle Coco e noi ti adoreremo per sempre.








«Once Upon a Time»






giovedì 30 maggio 2013

A difesa della Moda Italiana


Senza alcuna ironia, no. Perché non mi viene certo da ridere, quando si parla della quasi fine di una delle eccellenze italiane. 




Dolce & Gabbana, avranno sbagliato, certo e pagheranno, ma leggere gli insulti contro Stefano su Twitter e ritwittare cartelli con su scritto: Dolce & Gabbana va di moda l’evasione, davvero mi infastidisce e non poco.

Mi chiedo perché insultare un imprenditore che dà lavoro a migliaia di persone?
E si, perché la Dolce & Gabbana, se magari fosse sfuggito a qualcuno, è un’industria.  Ed è bene ricordare che è uno dei pochissimi brand ancora Made in Italy, mentre quasi tutti sono ormai stati acquistati dai francesi e di italiano c’è rimasto solo il nome.

Il vero insulto è che la Moda Italiana ( e la sua grande industria) è quasi morta e non certo per colpa della crisi. E questo sarebbe un ottimo motivo per organizzare una manifestazione, perché la moda non è solo glamour e passerelle.

Proprio no.



















mercoledì 29 maggio 2013

E amore fu


Se a qualcuna sarà capitato di incontrare il principe azzurro,  che l’ha anche chiesta in sposa, ecco...si, a volte succede anche questo, allora saranno fiori d’arancio.





Piccola guida semi-seria al wedding day

Facciamo in modo di non prenotare una limousine bianca con autista in livrea, che  neanche alla festa del Grande Gatsby, se invece gli ospiti hanno normalissime automobili, che parrà davvero di essere offensivi.

Scegliamo un bellissimo abito certo,  che siamo tutte principesse (sempre detto e ripetuto), ma tiara con  brillanti e strascico di 10 metri erano belli solo nelle foto della povera Diana, che poi tanto fortunata non è stata e vediamo di sceglierne uno, che sposi anche l’aggettivo raffinato.  E boccoli e perle  fra i capelli lasciamoli alle spose di Real Time.

Calcoliamo bene l’altezza dei tacchi, anche se il principe azzurro fosse alto (lo è sempre, certo), meglio fare le prove nel corridoio di casa, se nella vita si sono sempre indossate le All Star. Molto meglio, si.

E infine, vi prego, fate attenzione a quegli strabilianti oggettini che darete per ricordo e che i vostri ospiti dovranno portarsi a casa e nascondere poi in qualche cassetto, se fossero davvero cheap. 

Ultimo consiglio, fate  che siano petali di rose bianche invece che riso.

E che sia amore, quello vero.















martedì 28 maggio 2013

Ispirazione del giorno




“Niente dura per sempre. Bisogna riderci sopra, evitare le stronzate, correre dei rischi e non avere mai rimpianti, perché ad un certo punto, tutto quello che hai fatto è stato esattamente ciò che volevi.” 





Era la sua frase preferita (e anche la mia).

La donna più glam, la più fotogenica, la più amata, ma anche la più odiata, l’icona del cinema e  della moda, ha vissuto solo 36 anni. E tutte le donne (me compresa) hanno copiato  e sempre copieranno,  il suo colore di capelli, il suo rossetto rosso e il suo Chanel 5.

E che i diamanti sono i migliori amici delle ragazze, varrà per sempre, cara Marilyn.








(Photo Tumblr) 


lunedì 27 maggio 2013

I pensieri sparsi del lunedi


in ordine confuso.


Sono appunti.
Per uno shooting prossimo da realizzare e per una primavera che è ormai scomparsa per sempre, assieme a chi, proprio no, meglio di no.
Sono desideri.
Sempre più continui, di vedere il mare dalle mie finestre e non i fiori, anche piuttosto brutti e malconci, dell’architetto francese di fronte. Di aprire finalmente un libro che giace da un mese, immobile sulla scrivania e che finirà, ormai ne sono certa, nella valigia delle vacanze, perché è l’unico momento in cui i miei impegni sono leggere e laccarmi le unghie. Di andare a cena con Alexander Wang e dirgli che è proprio bravo, che alla sua età diventare direttore creativo di Balenciaga non è roba da poco e magari ricevere in  regalo anche il suo fantastico anello. 












venerdì 24 maggio 2013

Il Film

Il Grande Gatsby. L’ho visto e mi è piaciuto. 


Forse perché è di un glam straordinario e ogni scena sembra una campagna pubblicitaria di moda e i costumi (abiti) di Miuccia Prada sono fantastici. Perché da Daisy c'è molto da imparare«Quando ho saputo che mia figlia era femmina, sono stata contenta che lo fosse. Ora spero che sia anche stupida. È la cosa migliore in questo mondo, essere una bella oca giuliva». E poi le grandi feste di Gatsby, organizzate solo per sperare di incontrarla, ed è chiaro cos'è il romanticismo. Dice lei “ Vorrei averle fatte con te, tutte le cose che ho fatto”. Dice lui. «Se qualcosa non è di tuo gusto, io la cambierò».

Abiti stupendi, meravigliose feste e uomini fantastici. Solo nel film.






(photo Tumblr)



mercoledì 22 maggio 2013

L’intervista

agli uomini
tanto per capirci qualcosa, forse, speriamo.


Ecco le domande alle quali hanno risposto, sinceramente e senza alcuna censura da parte mia, 4 uomini.

Definiscono la codardia, sano opportunismo e spirito di conservazione. La prima cosa che li attira é il perizoma, che ci sia, o forse no. L'unica donna per la quale perdono la testa è la figlia. Barano sempre. Si. Ragazze, se volete imparare le risposte a memoria, oppure attaccarle sul frigorifero come le istruzioni per l’uso, fate voi. Io meglio di così non sono riuscita a fare.

Gli uomini intervistati
Giovanni, musicista classico e compositore 44 anni
Paolo, Manager 45 anni
Massimiliano, Direttore Editoriale 40 anni
Riccardo, General Booker 38 anni 


La prima cosa che guardi in donna e non mi dire gli occhi perché non ci credo

Giovanni Non c’è, realmente. Quello che mi attira è la sua femminilità. L’essere donna,  quindi, la sua andatura, la cura che presta alle mani, ai piedi o al vestire, il tono di voce, il sorriso, le belle gambe esibite al momento opportuno, la pertinenza dei contenuti in una conversazione. Delusa? Un bel decolleté o un lato B da urlo suscitano l’eros. Ma questo è un altro campo e, forse, la risposta ad un’altra domanda…
Paolo mani, gambe e il lato B...l'ordine dipende da lei
Massimiliano La regalità di una vera Donna passa per caviglie e polsi sottili
Riccardo Gli occhi, il seno... è logico... naturale, ma ho imparato dopo tanti occhi e tanti seni che forse c'è qualcosa in più, la femminilità, lo charme, quel modo di essere, che solo certe donne hanno.
  
Qual è la tua tattica per essere convincente con una donna (e lasciamo stare la modestia)

Giovanni La spontaneità, spero. Forse perché non ho mai “apprezzato” di far colpo su una donna in seguito a tattiche e strategie, risulto un pessimo seduttore. Non uso nessuna arma per essere convincente, odio il verbo “convincere”…
Paolo dirle quelle cose che ha sempre pensato e nessun uomo le ha mai detto direttamente 
Massimiliano Centellinare ogni cosa. Parole, emozioni, presenza. Conferire la giusta importanza a quello che hai da dare e da dire.
Riccardo Leggi risposta precedente, alla fine...

Quante volte hai barato con una donna (mai lo escludiamo per non ridere)

Giovanni Le donne amano gli uomini che dicono ciò che vogliono sentirsi dire… è per questo motivo che gli uomini “barano”.
Paolo tutte le volte in cui era "troppo facile" o "troppo difficile", le prime per noia, le altre per sfida
Massimiliano E’ successo. Ma quando è capitato non mi interessava più essere me stesso.
Riccardo Forse ho sempre barato. Non capendo o facendo finta di capire, volendo star vicino ma rimanendo lontano senza volerlo/saperlo; piangendo anche assieme a lei ma non riuscendo comunque a consolare. L'universo uomo-donna non si incrocerà mai, come due binari paralleli, sempre vicini, inseparabili, ma...

Quante volte sei stato codardo (mai, lasciamo perdere)

Giovanni Ho capito la domanda, la mia risposta non ti piacerà. Non è mancanza di coraggio. Quello che tu chiami codardia, nello specifico, la definisco solo spirito di “auto-conservazione”.
Paolo sempre ma..."dopo"
Massimiliano sfuggire delle situazioni che non vuoi vivere non è codardia, è sano opportunismo.
Riccardo codardo forse è una parola pesante, ma posso comunque dirti che il coraggio di affrontare la realtà e di comunicare ciò che veramente volevo, a volte è mancato... è stato più facile scappare o dire una bugia, o cambiarla ancora.

Ti importa che una donna sia curata e ben vestita o ti cambia poco

Giovanni Beh, è fondamentale, direi.
Paolo è fondamentale, una donna poco curata e mal vestita solitamente ha un sacco di problemi
Massimiliano una Donna che non ha cura di sé non può aspirare all’attenzione di un Uomo.
Riccardo pretendo che una donna e soprattutto la mia donna, sia curata e ben vestita. Ma ti assicuro che a volte puoi lasciarti colpire anche solo da una voce.

Potresti perdere la testa per (senza filosofeggiare, please)

Giovanni la ghigliottina me la farebbe perdere, sicuramente. Ma scherzi a parte, l’ho persa totalmente per mia figlia.
Paolo per qualsiasi donna dalla 21 alle 23,30...però al mattino mi ravvederei o dimenticherei
Massimiliano una poetessa metropolitana. Una sognatrice quotidiana
Riccardo per un perizoma... pensando per tutta la serata e fino alla fine, se è stato indossato oppure no.

Consiglieresti ad una donna di (sinceramente, grazie)

Giovanni non porsi troppe ed inutili domande alle quali, tra l’altro, non c’è nemmeno risposta. L’uomo è, per sua natura, molto più semplice di quanto possa sembrare.
Paolo di rimanere sempre e ovunque "donna" in ogni sfumatura di femminilità 
Massimiliano sorridere. Perché essere Donna è meraviglioso.
Riccardo di avere più pazienza con noi... non ci arriviamo, non lo facciamo apposta, non ci arriviamo proprio.





(photo Tumblr) 


lunedì 20 maggio 2013

Il bacio


e il romanticismo del lunedi mattina


Niente di serioso  per carità, che non è da me, ma (forse) siamo tutti d’accordo che il bacio sia la cosa più bella e che non è un fatto di donne, ma anche di uomini.

Che non è un trend, ma uno status (per dirla con il linguaggio della moda). Perché c’è il bacio del buongiorno e anche quello della buonanotte, quello appassionato e quello romantico, quello rubato in un istante che non ti aspetti,  quello che è il primo, dove sale l’emozione e trema quasi anche lo sguardo, quello che a volte è anche solo un bacio, e quello del saluto, che personalmente detesto, ma il mio è un problema con gli addii e  lasciamo perdere
E poi c’è il bacio che non si chiede mai, si dà e punto.





(photo Tumblr)