Ovvero io e le mie contraddizioni.
Dove, a volte, lo smalto di Chanel, costa quasi più della giacca di Zara. E il
mio sogno è di andare a New York anche se non parlo una parola di inglese, e
chissà come farò anche solo a prendere
la metropolitana se la mia adorata amica decidesse di non venire con me.
Che guardo su Groupon il costo per prendere la patente
(perché finchè c’è vita c’è speranza) ma sono giorni che rifletto sulla borsa
di Givenchy. Riccardo Tisci sempre sia lodato. Che con l’arrivo della primavera ho ricontato le mie
scarpe, così per sapere se per caso me ne servissero delle nuove e hanno risposto all’appello, un paio di Prada
e tre di Abitart ancora nuove di cartellino. No, direi che non mi servono altre
scarpe, se non magari solo un paio di ballerine animalier e poi giuro non ne compro
più fino al 2014.
Ma se qualcuno decidesse di farmi un pensierino per
Pasqua, porto il 37. E forse la passione delle scarpe me l’ha insegnata il
mio papà, anche lui le amava e me ne regalava per ogni occasione. E così ora
eccomi con la cabina armadio strapiena, che quasi mi vergogno a contarle.
Auguri papà che sei lassù e anche se al cielo io ci credo poco, tu di sicuro ci starai.
Con amore sempre.
Il mio adorato papà |
(photo Tumblr - mia)
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