Inutile dire che quella santa donna della mia
amica è stata con me a Milano e dove ho potuto (spesso l’invito è nominale) l’ho
portata con me.
Di seguito ecco quello che ha scritto e
scattato, perchè anche le foto sono le sue.
<< La mia amica mi chiede un parere, ovvero la
fashion week vista da una donna del popolo. Eh si. Perché se fino a ieri
pensavo che la moda fosse eleganza, conoscenza dei tessuti e soprattutto
accostamenti di colori. Beh, mi sbagliavo di grosso.
Ho sempre creduto nella donna manager vestita
Giorgio Armani (come la sottoscritta). A Milano invece, mi sono sentita una
povera provinciale e anche di basso rango. Non mi sarebbe mai venuto in
mente di indossare delle scarpe stringate (modello da uomo) in tre colori, senza
calze e per di più con un vestitino corto, corredato anche da cappello in tinta
e nemmeno un abitino bianco estivo con anfibi invernali. E ancora stivali di
pelo con lungo gilet di pelliccia stile yeti, mentre in verità, morivo dal caldo caldo nella t shirt Dolce
& Gabbana (che è il massimo della mia trasgressione). Per non parlate delle
russe. Ore 9,00 del mattino e vestito largo di pizzo bianco e blu, scarpe con
tacco alto, borsa rossa di Vuitton e capelli platino.
Ma al di là dello street style, in verità ho
apprezzato e compreso (forse per la prima volta)lo sforzo fisico, lo stress
psicologico, l'impegno economico e tutta la fatica che c'è dietro.
E' facile stare fuori ad un grande portone,
in attesa che inizi una sfilata a criticare chi vuole essere riconosciuto a
tutti i costi. Ma la moda, in verità è industria, lavoro e da oggi ne sono certa.
Tesoro non so se era quello che volevi, ma faccio l'affittacamere e non la blogger, quindi accontentati.
Baci. T.V.B. >>
Muito legal!
RispondiEliminaBeijos
OlhaEuQueFiz | Instagram: @ramyllebarbosa
Che belle foto..qui è all'entrata della sfilata di Grinko vero?
RispondiEliminaBell'articolo!!!
Bacioni
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