martedì 15 ottobre 2013

L’importanza di chiamarsi Ernesto


parafrasando Oscar Wilde, perché davvero non si può star tranquilli neanche con il proprio nome e cognome. Quello che ci appartiene, che ci hanno regalato dalla nascita e che ci portiamo dietro (anche con un po’ di orgoglio) come eredità familiare. 

 

Ovvero il mio (caro) amico Gabriele Fiorucci (nella foto con l'attrice Vittoria Schisano) ha avuto, come dire, la pessima idea di nascere con questo cognome, di lavorare nella moda (fa il designer) e alla Fiorucci (brand del gruppo giapponese Edwin) non gli fa piacere, anzi gli dà proprio fastidio e gli hanno addirittura fatto causa. E quindi. Caro Signor Gabriele Fiorucci le dispiacerebbe cambiare cognome, perché a noi disturba molto che lei si chiami come noi, anzi come il brand che abbiamo comprato.

E volendo anche farlo, dove si acquistano i nuovi cognomi, cari Signori Edwin, li vendono nelle boutique del centro, negli scaffali, in ordine di colore e di collezione come i foulard? Così, per sapere, che magari mi premunisco anch’io. Hai visto mai che al biscottificio Doria, gli dovessi dare impiccio.

Storie di vita, che fanno sorridere (o forse no).





(photo Tumblr - Gabriele Fiorucci)


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