sabato 14 settembre 2013

La Fashion Week che verrà


ovvero Milano. 




Mai come quest’anno ho ricevuto così tanti inviti (e ancora mi chiedo il perché, sarà mica colpa del blog?).

Ma c’è una cosa che mi innervosisce, anzi mi fa una profonda tristezza.  Sono tutti scritti in inglese. Certo è la lingua del futuro, che regala quell’allure di essere (o sentirsi?) cittadini del mondo.
Ma il Calendario delle sfilate (party, eventi e affini) si svolge in Italia e non credo basti scrivere gli inviti in inglese per internazionalizzarsi.

Anzi, penso che sottolinei ancora di più il provincialismo di cui soffriamo. 

Pare proprio: il vorrei, ma non posso. Ecco.
Ma è solo un’idea mia e so’ la solita polemica. 







(Photo Little Plastic Horses)


3 commenti:

  1. Ma dai? Provincialismo, credo che oramai pure questo sia sdoganato, forse vorresti dire per una enfasi del made in italy, cosi sarei d'accordo? Ops eccomi di nuovo qua... fatto in Italia! ! ! Ma le fashion week non era per presentare il prodotto al mondo? Giusto che sia in Inglese... tradotto però, ma un'altra cosa mi interessa sapere perché ai ricevuto un plicco di inviti ed io manco uno? Hahahaha baci seguo il blog e mi piace assai

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  2. Parere personale:
    1) Perchè ci ostiniamo a non essere un punto di riferimento, nemmeno linguistico, nonostante ce lo chiedono in ginocchio da tutto il mondo.
    2) Perchè la comunicazione della settimana della moda (che è il ministero della moda in un certo senso) rispecchia quella politica, la quale in questo momento vede gli anglosassoni come risorsa
    3) Perchè non viene considerata (e quindi viene trascurata) l'enorme ricaduta in termini di immagine dell'avere due (2) città inserite nella fashion week come punto di riferimento assoluto, una per gli eventi (Roma), l'altra per la produzione (Milano). Una fortuna meritata che ha solo l'Italia. Anzi la maggioranza della gente nemmeno sà di che si parla.
    Ti mandano gli inviti perchè il blog è fatto bene.

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  3. Sono con te: siamo Italiani, parliamo Italiano, quando siamo nel nostro paese naturalmente. I Francesi, dannati sciovinisti, non hanno il computer, ma l'ordinateur e l'hard disk si chiama inderogabilmente disc dur. E hanno ragione!
    P.s. Se proprio non riesci a coprire tutti gli inviti ...

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