domenica 9 giugno 2013

FashionCamp


Quello che mi sono persa parte II


7 e 8 Giugno a Milano.
Promuove una visione della moda  aperta e condivisa, altamente tecnologica e fortemente democratica (cit.) 







E se il logo (?) è fashion, io sono bionda naturale.

Strutturato (dicono) come un BarCamp, ovvero una rete internazionale di non conferenze aperte, i cui contenuti sono proposti dai partecipanti stessi (e chissà che significa, ma se uno parla e gli altri ascoltano non è una conferenza?).

E mi è sembrato che, Chiaretta (Ferragni) non c’era, (o almeno così mi è parso di capire) che è alta 1,80, bionda, con gli occhi azzurri, porta la 40 ed è stata la prima a farsi fotografare, e questo bisognerebbe ricordarlo sempre. Le blogger che fanno le modelle, ma le modelle non avevano delle caratteristiche fisiche precise e le blogger dovrebbero averne delle altre? E poi le giornaliste che si pentono di aver fatto le blogger (chissà perché)  e rifanno le giornaliste. E queste "non conferenze" (che non ho proprio capito) e abiti che non c’erano (ovvero?). E ancora, workshop che spiegano come la tecnologia sia il futuro e invece alla carta stampata gli hanno fatto il funerale (ma va?) e come Instagram sia importante (pensa), come i social network hanno cambiato le regole del gioco (e noi mica lo sapevamo) e come la vera ispirazione sia la strada (ma i cool hunter non c’erano già?) e che la tendenza quella vera, è?
Appunto quale sia il vero trend, nessuno lo ha detto.

Fashion Camp. Insomma non ho capito a che serve e nemmeno di cosa parla, ma forse perché non ci sono andata. 







(photo google immagini)



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