Il sociologo francese Claude Kaufmann ha addirittura
scritto il libro “ Le sac. Un petit
monde d’amour” per spiegare il singolare rapporto che lega ogni donna alla
propria borsa. Pare che la scelta di
un modello piuttosto che un altro significhi dichiarare il proprio senso
d’identità e maggiori sono le dimensioni della borsa e più importanti diventano
le responsabilità della donna.
Posso
dissentire? Che so’ la solita lo so. Ma caro il mio sociologo le dimensioni (della borsa) sono soprattutto in base all’altezza (di una donna). Meglio
evitare borse grandi se non si è altissime, regola della moda (e del buon
gusto) che forse ti è sfuggita. E questo poco c’entra con l’identità.
Ma lasciamo
perdere e andiamo avanti.
"Con il
passare degli anni la borsa è diventata l’ attributo più marcato della
femminilità. Paradossalmente più la donna si é emancipata, più la sua borsa è
diventata grande". E contiene un mondo, il suo.
Oggi, spiega il
sociologo, le tasche degli uomini non bastano più a contenere la moltitudine di
oggetti che servono nel quotidiano tra computer portatili, iPhone e iPod e la
borsa si sta diffondendo anche tra il sesso cosiddetto forte. Ma la borsa degli
uomini non ha nulla a che vedere con quella delle donne: "Il suo interno è deludente, povero - dice il sociologo - dentro non c'è quell'universo
personale, relazionale e affettivo" che si trova invece nella borsa di una
donna.
Ma caro Claude,
sei un uomo pure tu e certe cose dovresti saperle, cosa pensavi di trovare in
quella di un uomo, se non l’essenziale, come la loro (e anche la tua) anima?
Comunque grazie della lezione, Monsieur Kaufmann.
Quindi se mi regalo un’altra It Bag va bene, giusto?