lunedì 8 aprile 2013

Cara Anna,


ho comprato il tuo numero di marzo. Grazie. E' meraviglioso, come sempre. E riflettevo sul tuo lavoro.  Tanti nemici tanto onore. Vero?


Ma a te non è mai importato nulla. E gli aneddoti sulle tue manie certo non ti hanno mai cambiata. E anche quando la signorina Lauren Weisberger ha scritto un libro di cattiverie,  tu avrai certamente dormito sonni tranquilli come sempre. Perché in fondo la signorina ha fatto tanti soldi sparlando di te e se avesse invece scritto di sua zia non ci avrebbero certo fatto anche un film. Ma a te cosa importa, che hai il potere di far cambiare persino le date dei Calendari e al tuo apparire ad una sfilata sbiancano tutti, i miei colleghi più famosi e designer compresi . E a me, che ti ho incontrata ad un bar a Milano, momenti mi affogo con il caffè. Ma a te cosa importa. Tu sei la Regina incontrastata e Vogue America è ancora, e nonostante la quasi fine della carta stampata, il magazine più venduto al mondo. Ti adoro, cara Anna. Anche se non sono magrissima come tu vorresti e di Karl amo solo poche cose, ma in compenso condivido l’amore per il tuo adorato John. Anche se non sono chic e non parlo una sola parola della tua lingua. Fa nulla, ti adoro lo stesso. Riporto una tua frase e se permetti, con una mia piccola aggiunta. 
"Le persone che dicono cose degradanti sul nostro mondo, è solo perché si sentono in qualche modo esclusi o non fanno parte del "gruppo cool", quindi, di conseguenza, ci prendono in giro. Solo perché ti piace indossare un bel vestito o un paio di jeans di marca, non significa che sei una persona stupida.” Anna Wintour in "The September Issue".  
“Si può anche leggere un libro con le unghie laccate e il rossetto prescinde dalla cultura”. Maria Katia Doria dalla Capitale.






(photo Tumblr)



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