Oppure:
Lista dei Desideri.
Che
io l’ inglese si sa, lo parlo e lo scrivo benissimo (ridere please).
I MANIA: Fare colazione al Principe (di Savoia, certo). Con pane
caldo, croissant croccanti al miele e confetture di marmellata d’albicocche. Caffè
bollente servito in porcellane bianche con cucchiaino d’argento coordinato e
spremuta di arance (solo) rosse.
Tovaglietta di puro lino con le cifre ricamate. E cameriere in livrea
che mi serva al mio solo sospirare.
E invece mi tocca far colazione a
casa, con la moka, che la Nespresso non mi sono ancora decisa a comprarla. I
cornetti sono senza uova e senza latte, perché ho ereditato dalla nonna il
colesterolo invece che il bauletto di Vuitton e la marmellata è di Castroni
(leggi gastronomia famosa nella Capitale, che per fortuna mi sta sotto casa). E
pare non mi ami abbastanza per farmi la spremuta, anche se mi scrive
“buongiorno principessa” su Whatsapp tutte le mattine.
Mi resta solo la tazza di
porcellana comprata ai saldi da Zara Home.
II MANIA: Un fantastico salvadanaio (ma che
brava che sono), per la Balenciaga blu a
primavera, per una Gucci che ci sta sempre bene. E se ci scappa anche
una valigia (piccola, eh) che assieme alla mia speedy 30 per i viaggi , almeno
c’ho il coordinato. La giacca nera di Balmain e la Chanel 2,55.
III MANIA: Cambiare la cover all’I Phone
tutti i giorni (ma proprio tutti) che neanche giocassi con i vestitini della
Barbie.
IV MANIA: Avere un terrazzo sempre
fiorito con rose rampicanti di ogni specie e colore che si affaccia sul mare. Uno qualsiasi, va
bene anche Ostia Lido. Ma che sia mare e non il Cupolone, lo so che è famoso in tutto il mondo, ma a me
ha stufato. Tanto a prendere la benedizione a mezzogiorno non ci sono mai
andata.
E poi basta, che sarà meglio. Prima che passi
per eccessiva, come sempre.
(photo Tumblr)
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