Avevo promesso (a me stessa) di
scrivere ordinatamente tutti i giorni, ma pare proprio che non ci riesca.
Mi faccio prendere dagli impegni professionali (Fall 2013 di Abitart) e dai malumori personali che sono “gli “incidenti” peggiori che possono accadere ad una donna.
Comunque rieccomi. In
questi giorni ci sono le sfilate della haute couture a Parigi con commenti positivi
da parte delle giornaliste blasonate della stampa internazionale, e certo
il mio parere conta poco, ma lo esprimo comunque.
Proprio
non mi piace la sublimazione dei giardini
- mi sa di presepe - per non parlare delle
gonne lunghe e i fiori in testa. E poi
il presunto smoking da donna - ma non lo aveva già fatto Saint Laurent nel
1966? - e gli abiti con ricami di
fiorellini colorati, le gonne larghe in triplo strato di chiffon – non sono
certo ”avanguardia pura” - e nemmeno i mini abiti con le pellicce fluo - ma
non sarebbe la collezione primavera –
estate 2013? Insomma
questa couture proprio non mi piace. Sono
nata, (professionalmente parlando) quando
Gianni Versace aveva come logo la medusa color oro (sarà per questo che non
sono mai diventata chic?) e usava già Madonna come testimonial nelle sue
campagne. Quando il Re era già Giorgio e
la quarta di copertina di Vogue Italia era già sua. Quando Valentino era ancora
“vivo” e la femminilità era la sua
ispirazione e invece Jean Paul Gaultier e Thierry Mugler erano”gli stravaganti” della moda.
E quando la Scalinata, era la
trasmissione più fashion e seguita in TV.
Forse i creativi sono finiti, oppure sono diventata troppo vecchia per apprezzare la tendenza?
(photo Tumblr)
Grande Maria Katia!!
RispondiEliminaGrazie
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