lunedì 15 aprile 2013

Mostra della domenica pomeriggio


con la mia amica (sempre lei, che con la pazienza e la serenità che la contraddistinguono mi accompagna dovunque, o quasi) sono andata al Palazzo delle Esposizioni  a vedere la mostra di Helmut Newton.


Per la sua unica tappa italiana (e chissà come mai avranno saltato Milano) la mostra White Women, Sleepless Nights, Big Nudes,  presenta 200 immagini e nasce nel 2011 per volontà di June Newton, la vedova del grande fotografo, che raccoglie le foto dei primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni Settanta.

Cito testuali dall’ingresso della mostra: “Nel 1976 Helmut Newton è un famosissimo fotografo di cinquantasei anni,  ma non ha ancora dato alle stampe un libro monografico, così decide di curare White Women, oggi considerato un volume leggendario, che riceve il prestigioso Kodak Photobook Award. Seguirono Sleepless Nights nel 1978 e, soprattutto, Big Nudes nel 1981 che rimangono tuttora gli unici volumi concepiti/curati dal grande fotografo. L’occhio di Newton ha la capacità di scandagliare una realtà che, dietro all'eleganza delle immagini, consente di intravedere un’ambiguità di fondo di cui erotismo e morte sono due aspetti della stessa ricerca di verità”.

E io invece, avevo accanto (nel frattempo avevo perso la mia amica) una coppia, dove lui spiegava  alla moglie di come fossero chic le donne francesi ritratte, perché si sa, che le donne francesi sono certamente più chic delle donne italiane. “Ma scusi, sono modelle e come fa a sapere che sono francesi?” Ma ho taciuto per non essere la solita.

E mi sono goduta la mostra in silenzio. O quasi.











(Google Immagini)


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