lunedì 30 settembre 2013

La sfilata di Dior



e Raf Simons

che proprio non capisco e continua a non piacermi.



Forse non sono così avanti e di tendenza, perché sono nata a Catanzaro Lido, come dice il mio amico Paolo quando decide di prendermi in giro.
E per certe cose e certe mode non sarò mai all’altezza.

Ma non mi piace. Ancora con i giardini e con una collezione dove l’unico mood è l’ombretto oro sulle palpebre delle modelle, perchè c’è davvero di tutto un po’. Abiti a righe, di paillettes e anche di pizzo, tailleur pantalone a tinta unita e anche neri, top colorati infilati in gonne bianche trasparenti e chissà cos'altro che per fortuna non ricordo più. Scarpe verdi, gialle, bianche, e di tutti i colori e idem per le borse, sempre uguali nel modello e mai abbinate né con le scarpe, tantomeno con gli abiti. E anche tanti girocolli di perline colorate e mai a tono con  niente. Poi il finale, con abiti da sera (??) tutti uguali e una (donna?) che spunta dal backstage per raccogliere un ramo di edera, caduta a terra a conclusione della sfilata (ma non era meglio lasciarla lì?).

Sarà che sono poco moderna e la sua grandezza mi sfugge.

Sicuramente è così. Si. 










(photo DIOR social)

sabato 28 settembre 2013

A proposito di Spring Summer 2014


Novità anche nello sport. O meglio il trend ha invaso anche il nuoto. Così mi ha raccontato (il mio amico) Christian Zicche, Direttore di www.swimbiz.it



 “Il colore è ormai il tema dominante nella community del nuoto e si può facilmente comprendere nelle scelte di giovani creativi come Debora Silvestro del brand Boneswimmer, che  ha inserito la personalizzazione estrema nel costume. Così anche le cuffie e gli occhialini sono sempre più argomento di sperimentazione continua. Le icone? I nuotatori top naturalmente, sempre più legati all’immagine e al prodotto. E il nuoto nuotato è già un multicolor di passioni e sempre più si delinea un raffinato design e tanta creatività”.

Come dire. La moda anche in piscina. E grazie Direttore della news. 

(testo liberamente tratto dall’articolo di Christian Zicche su Swimbz)






(photo Little Plastic Horses) 


venerdì 27 settembre 2013

Via Tortona


e i miei ricordi.
  

Di quello che fu. La moda e forse anch’io.


Perché è con il suo gruppo che sono nata. E’ da loro che ho imparato quello che sono oggi. Andare a Via Tortona e leggere l’insegna è stato un colpo al cuore e alla mia memoria.

Tutto è cambiato. Lui non c’è più. E anche la moda non è più la stessa.

Perchè la vita cambia sempre, muta, così come la moda, e forse anche il contrario, e non c’è scampo. Persino le persone più care, ad un certo punto, non ci sono più. E non so se si perdono e se mutano anche i punti di riferimento, quelli che si pensava fossero i più saldi.
Non mi è mai stato chiaro, se cambiare è sempre sintomo di andare avanti a tutti i costi. E le memorie diventano sempre più sbiadite, come se non ci fossero più, così come le persone che ci sono state. Ma forse no. Rimane tutto nel cuore.

E per me, resterai il più bel ricordo.









(photo Google)



giovedì 26 settembre 2013

Cose da Fashion Week II parte


Inutile dire che quella santa donna della mia amica è stata con me a Milano e dove ho potuto (spesso l’invito è nominale) l’ho portata con me. 

Di seguito ecco quello che ha scritto e scattato, perchè anche le foto sono le sue.




<< La mia amica mi chiede un parere, ovvero la fashion week vista da una donna del popolo. Eh si. Perché se fino a ieri pensavo che la moda fosse eleganza, conoscenza dei tessuti e soprattutto accostamenti di colori. Beh, mi sbagliavo di grosso.
Ho sempre creduto nella donna manager vestita Giorgio Armani (come la sottoscritta). A Milano invece, mi sono sentita una povera provinciale e anche di basso rango. Non mi sarebbe mai venuto in mente di indossare delle scarpe stringate (modello da uomo) in tre colori, senza calze e per di più con un vestitino corto, corredato anche da cappello in tinta e nemmeno un abitino bianco estivo con anfibi invernali. E ancora stivali di pelo con lungo gilet di pelliccia stile yeti, mentre in verità,  morivo dal caldo caldo nella t shirt Dolce & Gabbana (che è il massimo della mia trasgressione). Per non parlate delle russe. Ore 9,00 del mattino e vestito largo di pizzo bianco e blu, scarpe con tacco alto, borsa rossa di Vuitton e capelli platino.
Ma al di là dello street style, in verità ho apprezzato e compreso (forse per la prima volta)lo sforzo fisico, lo stress psicologico, l'impegno economico e tutta la fatica che c'è dietro.
E' facile stare fuori ad un grande portone, in attesa che inizi una sfilata a criticare chi vuole essere riconosciuto a tutti i costi. Ma la moda, in verità è industria, lavoro e da oggi ne sono certa. 

Tesoro non so se era quello che volevi, ma faccio l'affittacamere e non la blogger, quindi accontentati.

Baci. T.V.B. >> 








Cose della Milano Fashion Week



Sono tornata a casa stracarica, oltre che della valigia e dei due sogni che avevo portato con me, di riviste di moda, di foto, annotazioni e regali. Insomma di tutto un po’, compreso l’invito di Grinko, ancora intatto nel suo fiocco. 

E anche se all’ingresso della sfilata c’era un simpatico fanciullo con un tono che sapeva di iddio in terra, sono riuscita ad entrare, rispettando silenziosamente la fila, come faccio sempre. Tollero poco i ”lei non sa chi sono io” (anche se non sono nessuno), ma a volte bisognerebbe insegnare ai gentili ragazzi che sono “solo” del servizio d’ordine” e che i toni arroganti sono poco educati. Ma pazienza, pure queste sono cose da fashion week.

E (per fortuna) le sfilate sono tutt’altra cosa. Come quella di Sergei Grinko e della sua collezione sport – chic, fresca, raffinata e moderna, applauditissima anche dal Cavalier Boselli in prima fila.

Viva i designer (giovani) sempre, e le loro idee. 

alla sfilata








al party




(photo mie)




giovedì 19 settembre 2013

Milano Fashion Week


Oddio che ansia, finita quella di Londra ecco che comincia Milano (nessuno mi obbliga certo e c’è anche di peggio nella vita, ne sono certa, ma di questo mi occupo e oramai non c’è più soluzione).  



Apertura ieri, alle ore 12,30 con la sfilata dei gemelli Dsquared e ho adorato la collezione, il mood e l’allure. Quasi un Party Hollywoodiano, con tanto di bar e barman in passerella,  un grande glam  assieme alla loro solita ironia.

Nel primissimo pomeriggio invece quella di Gucci, ma mi astengo. Monotona nei colori e troppe “vestaglie”, basta non aggiungo altro che sarà meglio.

Continuo a lavorare (che mi aspetta anche il White) e voi fate buon week end.










(photo Camera Nazionale Moda Italiana) 



mercoledì 18 settembre 2013

London Fashion Week


Tom Ford.

Il migliore (almeno secondo me) 




Pareti a specchio e divani in pelle scamosciata lungo la passerella. Abbassare le luci, versare lo champagne e dare inizio alla festa. Questa è stata l’atmosfera riservata agli ospiti della sfilata.

Tutto quello che ci si aspetterebbe da lui, opulenza, glamour con una gran quantità di sex appeal. E la collezione, ultra sensuale e molto luccicante, mosaici semi – nude, fantasie mini e sfarzo, quello vero e raffinato.  

Immancabile, in  prima fila, anche  Sua Maestà Anna Wintour.

Sei bravo tesoro.  Anzi no.  Sei un genio. Il genio del Glam.  
( e dopo di te, da Gucci ero capace anch'io).









(photo Google)